Edizione 2023

Edizione 2023

Gli Stati Generali delle Lingue Locali: Le lingue locali, oltre ogni aspettativa.

La seconda edizione de Gli Stati Generali è stato il primo evento ibrido di DeVulgare, con interventi tenutisi online e in presenza, presso la Sala delle Conferenze gentilmente concessa dall’ICPI, Istituto Culturale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura. La vicedirettrice dell’Istituto, dott.ssa Stefania Baldinotti, ha aperto la conferenza illustrando le tante attività dell’Istituto per la salvaguardia delle lingue minoritarie e del loro patrimonio culturale.

I panel

Introduzione: “Prospettive ed aspettative delle lingue locali, regionali e minoritarie in Italia” 

 

Dott.ssa Rosella Pellerino, direttrice scientifica dell’Espaci Occitan di Dronero (CN)‪ e dott.ssa Claudia Soria, ricercatrice presso l’Istituto di Linguistica Computazionale “A.Zampolli” del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Pellerino e Soria hanno anticipato molti dei temi che poi sono stati esposti da chi è intervenutə nei singoli panel: la necessità che la lingua sia insegnata a scuola, in quanto la famiglia non può essere l’unica responsabile per il suo insegnamento e trasmissione, la necessità di trovare un compromesso sulla creazione di uno “standard scritto” della lingua, l’invito a ponderare l’uso delle tecnologie, affinché siano fatte bene e non allontanino la comunità parlante.

 

Thumbnail del video: https://youtu.be/QnzrF9-3SWs?si=nc2XTOciD1oiacQB&t=575

La lotta per le lingue locali è e deve essere intersezionale: a che punto siamo? (Quando i diritti linguistici si intersecano con i diritti sociali, civili, ambientali)


Dott.ssa Valentina Amenta, prof. Raymond Siebetcheu e Tono Formoso.

La dott.ssa Valentina Amenta, all’epoca vice-presidente della fu APS MalaFimmina, ha portato la prospettiva femminista e meridionalista alla conferenza, illustrando come la glottofobia sia parte centrale dei meccanismi di oppressione antimeridionalisti e classisti.
Ha espresso come la lotta per il riconoscimento dei diritti linguistici deve includere anche una prospettiva meridionalista e antidiscriminatoria, transfemminista e antirazzista.

 

Il prof. Siebetcheu, professore associato in didattica delle lingue moderne presso l’Università per Stranieri di Siena, ha fatto luce sulle esperienze delle comunità immigrate in Italia, sia per quanto riguarda il mantenimento del loro patrimonio linguistico, purtroppo assoggettato ancora a logiche coloniali e classiste, che sull’opportunità del loro coinvolgimenti nei progetti di tutela delle lingue minorizzate. 

 

Tono Formoso, filologo galiziano, ha lavorato per la normalizzazione linguistica del galiziano, presso editori e ha organizzato il servizio di “Obradoiros de acollementos lingüístico” per facilitare l’integrazione di persone migranti all’interno della comunità linguistica galiziana. Ha anche voluto ideare e organizzare il “Quero Cantar!”, un festival della canzone galiziana per giovani. Parlando di queste iniziative ha mostrato un modello che è auspicabile imitare per la salvaguardia, la normalizzazione e la diffusione delle nostre lingue minorizzate.

Thumbnail del video: https://youtu.be/MOllpI0TW4g?si=q6cFgpLwBm2SYQyR

 

Politica e lingue locali: come diffondere la lingua locale nelle istituzioni?

 

Matteo Nicolussi Castellan, prof. Giovanni Poggeschi, on. Jorge Pueyo Sanz

L’on. Jorge Pueyo Sanz, deputato del Congreso spagnolo, avvocato, presentatore TV, attivista e divulgatore della lingua aragonese, è intervenuto menzionando la portata storica della decisione secondo la quale è ora possibile parlare nelle lingue co-ufficiali nel parlamento spagnolo. Ha fatto cenno alla situazione linguistica dell’aragonese, lingua in pericolo che però mostra segni di vitalità e buoni progetti per la sua rivitalizzazione.

 

Il prof. Giovanni Poggeschi, professore di diritto pubblico comparato presso l’Università degli Studi del Salento, ha fornito un quadro comparativo della situazione linguistica dal punto di vista politico e legale. Il professore cita una sua teoria dei diritti linguistici organizzata su tre livelli: diritto di integrazione (tutti devono riuscire ad interagire nel contesto sociale), diritti delle minoranze linguistiche, diritti linguistici di persone straniere. Seguendo questo schema, si può desumere che in Italia la situazione sia parzialmente risolta soltanto al primo livello, mentre gli altri due rimangono ancora indietro.

 

Matteo Nicolussi Castellan, componente dell’Autorità Minoranze Trentino, ha fatto un’analisi della situazione cimbra e delle minoranze in generale in Trentino-Alto Adige. Ha sottolineato soprattutto l’elemento economico-sociale che vede nelle lingue di minoranza una risorsa per una maggiore integrazione economica e sociale, anche in un territorio fortemente in via di spopolamento e isolato.

Thumbnail del video: https://www.youtube.com/watch?v=3zHQ7_s8Fy4

 

Documentare e valorizzare le lingue locali oggi: quali le sfide e quali le opportunità?

 

Carla Fabbri, Claudia Marchesoni e Leo Toller

 

Claudia Marchesoni, conservatrice e addetta culturale presso il Bersntoler Kulturinstitut – Istituto Culturale Mocheno, ha sottolineato l’impegno di lunga data dell’istituto nella raccolta di materiale di vario genere, collegato non solo alla lingua ma anche alla comunità (plurilingue). Infatti l’elemento che è importante è quello del plurilinguismo, visto come parte integrante di una comunità che naviga vari codici linguistici. La partecipazione da parte dei ragazzi è vista come cruciale e Marchesoni fa notare che c’è una risposta positiva da questa fascia d’età.

 

Leo Toller, storico presso il Bersntoler Kulturinstitut – Istituto Culturale Mocheno, ha cominciato l’intervento dicendo che l’espressione “minoranza linguistica” non è ideale, perché implica che ci sia una maggioranza ostile (come effettivamente c’è stata in passato). Poi nota che oggi con nuovi mezzi e tecnologia sia anche più semplice documentare e valorizzare le lingue locali. Il quadro legislativo è anche migliorato rispetto a qualche decennio fa, permettendo una maggiore valorizzazione, passando da una semplice documentazione a un effettivo utilizzo


Carla Fabbri, presidente dell’Istituto “Friedrich Schürr”, ha osservato un recente trend positivo in Romagna e un grande apprezzamento della lingua tra le fasce più giovani, che la concepiscono come una risorsa identitaria. L’Istituto ha attivato una serie di iniziative, tra cui alcune online e digitalie ha organizzato attività anche nelle scuole e nelle università.

 

Thumbnail del video: https://www.youtube.com/watch?v=pFU8ulLLy-I

 

Social media in lingua locale: come reagisce il pubblico? Come si forma e comporta una community?

 

Claudio Rezzoagli, Marta Molina Carda, Mario Brión Toucedo.

 

Claudio Rezzoagli, conosciuto sui social come “L’Anonimo Zeneize”, creatore di contenuti e divulgatore della lingua ligure, ha fatto un intervento in ligure sulla storia del suo profilo e sul tipo di interazioni e di coinvolgimento che ha ottenuto, da parte di tutte le generazioni. Nel suo profilo unisce un tono umoristico con uno più didattico per far conoscere le particolarità e la grammatica della lingua ligure a quante più persone possibili.

 

Marta Molina Carda, @Valenardat creatrice di contenuti in valenzano, ha raccontato della nascita del suo profilo e della decisione di creare contenuti solamente nella sua lingua, pur con i sottotitoli in castigliano. Ha ribadito come per lei non ci sia stato troppo da riflettere: volevo condividere ciò che le succede nella vita ha deciso di farlo nella sua lingua e in quella della propria famiglia.

 

Mario Brión Toucedo, @olaxonmario Youtuber e creatore di contenuti in galiziano, ha raccontato della sua esperienza di YouTube e creator in galiziano: anche a lui è stato detto che avrebbe potuto raggiungere un pubblico maggiore in castigliano ma lui ha voluto fare una scelta politica per valorizzare la lingua della propria famiglia e del proprio territorio.

Thumbnail del video: https://www.youtube.com/watch?v=pN4YUUoVRgU

 

Istruzione in lingua locale: quale modello educativo è possibile?

 

dott.ssa Rosalba Perini, Anna Catalina Santucci, Ghjuvan Pietro Luciani, Joan Lois Blenet.

 

La dott.ssa Rosalba Perini, già dirigente scolastica, esperta di didattica, glottodidattica e plurilinguismo, ha portato un’articolata testimonianza del mondo educativo friulano: la situazione del Friuli, infatti, ha uno statuto privilegiato rispetto ad altre zone italiane, in quanto è previsto, nella scuola primaria, l’insegnamento in lingua friulana per una parte delle ore scolastiche e l’utilizzo di un testo scritto e pensato in friulano.


Anna Catalina Santucci e Ghjuvan Pietro Luciani, rappresentanti della federazione Scola Corsa, hanno parlato della situazione scolastica in Corsica, dove è stato possibile aprire privatamente ben quattro scuole immersive. Isuccessi ottenuti con la scuola immersiva corsa parlano chiaro: i bambini e le bambine possono imparare la lingua corsa e contemporaneamente quella nazionale senza alcun detrimento, ma anzi acquisendo competenze più estese.

 

Joan Lois Blenet, ha parlato della storia della Confederazione Calandreta e della lotta decennale combattutasi per il riconoscimento dell’occitano come materia di insegnamento e come lingua veicolare, che ha dovuto affrontare i numerosi problemi burocratici dello stato francese, adottando anche stratagemmi legali per raggiungere la creazione di queste scuole.


Thumbnail del video: https://www.youtube.com/watch?v=7zEUPXFOxBU

 

Divulgazione (scientifica) in lingua locale: come sfatare un mito?

 

dott. Matteo Tuveri e dott.ssa Arianna Steri, dott.Riccardo Murgia, Nicola Cassisi, María Sabarís Sardón e Juan Elías Vergara.

 

Il dott.Matteo Tuveri e la dott.ssa Arianna Steri, ricercator3 e divulgator3 in campo scientifico, hanno parlato della loro esperienza nella divulgazione scientifica in lingua sarda, che portano avanti attraverso l’utilizzo di metafore, legate anche alla tradizione del territorio, o tramite la riscoperta di alcuni termini tradizionali sardi per alcuni concetti scientifici. Questa loro esperienza è racchiusa nel libro che hano co-scritto, “S’Universu a Bolu. Contixeddus po piticus e mannus po scoberri su mundu de sa fìsica de oi”.

 

Il dott. Riccardo Murgia, astrofisico teorico sardo, ricercatore al Gran Sasso Science Institute (GSSI L’Aquila), ha dimostrato come sia possibile imparare una lingua minorizzata anche da adult3 e fare così un’ottima divulgazione scientifica. Ricollegandosi alla metafora secondo la quale “in un bicchiere di vino è contenuto tutto l’universo”, ha evidenziato la necessità dell’interdisciplinarietà tra materie scientifiche e materie umanistiche, di come sia importante raggiungere un pubblico di non espert3 anche attraverso meccanismi umoristici.

 

Nicola Cassisi, co-fondatore del MUSLA (Moviment de Union e Sensibilisazion LinguisticA del Agordin), ha evidenziato come, nell’ottica delle dimensioni minori e della frammentazione della comunità linguistica ladina, sia importante il lavoro che fanno di parlare di notizie locali, nazionali e internazionali alla radio, comprese le rubriche tematiche dedicate agli ambiti di esperienza di chi presenta.

 

María Sabarís Sardón e Juan Elías Vergara, autori del podcast “Fora de Mapa”, hanno evidenziato come cambiate le condizioni dopo i periodi di isolamento della pandemia, sia più difficile dedicarsi bene a questi ambiti. Dall’altro ha mostrato come in Galizia siano presenti reti di appoggio e gruppi comuni di diversi creator, di podcast, streamer, YouTuber e altro.

Tumbnail del video: https://www.youtube.com/watch?v=7t7WluMbqww

 

Musica in lingua locale: la tradizione nel vero senso della parola (la mescolanza di parole e suoni antichi con ritmi e note contemporanee)

 

Lord J, Marlene Jorroz e Fabien Lucianaz, Fabrizio Caveja, Quajaman.

Lord J, rapper in lingua sarda campidanese, ci ha raccontato della sua esperienza di musicista sardo in lingua sarda. Ci ha illuminato con il suo racconto del suo viaggio di riappropriazione del proprio patrimonio linguistico e ha raccontato di come i suoi testi e i suoi video, prodotti con Sardus Pater, mescolino mitologia, racconti, costumi, usanze, luoghi pieni di storia con la musica hip hop contemporanea.

 

Marlene Jorroz e Fabien Lucianaz, cantastorie e attori di teatro popolare per la compagnia “Le Digourdì” di Charvensod (AO), ci hanno raccontato della loro esperienza di attor3 per una compagnia teatrale dialettale in patois, che accoglie principalmente persone giovani, e di come in Valle d’Aosta la lingua di tutti i giorni sia principalmente il patois.

Fabrizio Caveja, cantastorie, comunicatore ed insegnante di lingua romagnola, i ha detto che per lui cantare in romagnolo è stato un qualcosa di naturale, dopo aver composto e cantato in italiano, e di come non riesca a smettere di fare musica. Ci ha parlato anche della sua esperienza di insegnante e organizzatore di corsi di lingua romagnola, e di come siano stati anche questi a ispirarlo a tradurre canzoni internazionali famose in lingua romagnola.

 

Quajaman, nome d’arte di Damiano de Paoli, componente de I Centrale Sound System, che utilizzano il dialetto civitavecchiese per i testi tradotti dei brani che propongono. Ciò è stata una scelta spontanea, è venuto loro naturale esprimersi nella lingua più familiare e meno impostata, e ciò li ha fatti apprezzare molto dal proprio pubblico.

 

Thumbnail del video: https://www.youtube.com/watch?v=Y8Bb-W1M2BM

 

Scritture in lingue locali: tra tradizione e nuove frontiere

 

Silvia Cebolla, Danis Chadeuil, Lorenzo Blascetta.

Silvia Cebolla, giornalista, youtuber, regista e presentatrice, ci ha raccontato del programma televisivo da lei condotto, Charrìn-Charràn, che ha il merito di essere il primo in lingua aragonese: questo prodotto è riuscito a portare nelle case spagnole la lingua aragonese, che altrimenti rischia di essere confinata a uno solo informale.

 

Danis Chadeuil, redattore di Lo Diari e traduttore di videogiochi in occitano, ha parlato di due media molto diversi: uno, più classico, è la rivista Lo Diari, completamente in lingua occitana, che aspira però a superare la dicotomia “giornale cartaceo/digitale” e a unire le due dimensioni. Il suo intervento si è poi incentrato su una frontiera innovativa, ovvero la realizzazione di un videogioco pensato in lingua occitana.

 

Lorenzo Blascetta, presidente dell’associazione “KroaTarantata”, autore e conduttore della rivista e radio web “Čujemo Se” in lingua na-našo, ha parlato del progetto che è stato realizzato, che permette di creare contenuti audio da parte di “Čujemo Se” (rivista e radio-web di cui fa parte) sugli argomenti più vari in lingua na-našo. Per loro è stato importante partire da una radio-web, proprio perché il na-našo è una lingua che è stata trasmessa principalmente per via orale, e per avvicinare la comunità croato-molisana, ormai spesso sparsa per tutta Italia ed Europa per migliori opportunità lavorative.

Edizione 2024

 

Thumbnail del video: https://www.youtube.com/watch?v=Dy0jWoRjatA